Caro Davide. Partiamo subito da un concetto: “Questo riunito che ci divide” ha rispettato le mie aspettative? Decisamente si, anzi direi che le ha superate, nel senso che ora ho ancora più voglia di seguire un corso dal vivo. Non è il primo libro che leggo sull’argomento, ma è l’unico che sembra rivolgersi ad un aspetto che molti o quasi tutti trascurano: il rapporto diretto con il paziente e come portarci a parlare la stessa lingua. I libri che ho letto sono ottime risorse di spunti per migliorare la gestione economica e organizzativa dello studio, proporre un marketing accattivante, trattare con dipendenti e collaboratori… tutte cose belle e utili per carità! Ma nessuno scende mai nello specifico trattando il rapporto con il diretto interessato nonché destinatario delle nostre prestazioni. Anche il tuo libro da degli spunti interessanti su come agire nella fase preliminare, sul come farsi conoscere, ma credo che il fulcro sia proprio la parte “umana” di interazione, o almeno quella che mi è piaciuta e mi ha affascinato di più. Mi sento molto vicino al messaggio che spesso ripeti, del fatto che dobbiamo essere professionisti che non sono lì per vendere qualcosa, ma che hanno un’etica e sono innamorati del proprio lavoro e vogliono trasmettere la loro passione alle persone. Ci sono tante cose da assimilare e da introdurre nella pratica quotidiana, motivo per cui ho iniziato la seconda lettura! Anche come modo di scrittura è un libro molto scorrevole, anche quando tratta argomenti a prima vista “pesanti” (che per me non lo sono stati perché sono una persona curiosa e voglio sapere perché devo fare una certa cosa). Sono molto felice di averlo acquistato e non vedo l’ora di poter partecipare al corso live perché ho tipo un milione di domande da farti!